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lunedì 26 marzo 2007

Luminarie Natalizie a Porto Torres è sempre Natale ....










Per Porto Torres esistono varie epoche "natalizie"

  • ... un tempo si montavano le luci a novembre (luminarie natalizie) e poi si accendevano il 24 di dicembre; un altra epoca fu quella delle bellissime "luminarie" invisibili.... ora siamo all' ultima era, siamo quasi a Pasqua e noi Portotorresi possiamo vantarci di aver ancora gli addobbi natalizi, vabbè sono senza corrente ma non fa nulla e intanto il comune la fa franca! Non credo che sia una mossa per risparmiare i costi delle luminarie cittadine natalizie in quanto con il tempo molte luci andranno a fulminarsi e riparare costa più di un montaggio nuovo. So che le Luminarie di Porto Torres sono pagate in parte dai commercianti della UNICA via viva ma in rianimazione commerciale. Se pensate che il corso e il primo tratto di via Sassari è sempre in crisi economica mi fa pensare...

  • Sono veramente pochi i commercianti di Porto Torres che non subiscono la concorrenza di Sassari, questi sono le attività, come la mia, che con il tempo hanno acquisito clientela con professionalità e qualità di servizi. Io personalmente, interrompendo il servizio di internet point (dando lavoro a alcuni miei concorrenti) "fisso", dentro quattro mura, sto per lanciare l' internet point senza muri .... ehehehhehh ;) ...il problema ora è per i miei concorrenti che..... (non sono mica matto, non svelo le novità che stò per introdurre in Porto Torres) - dioniso -

Malsanità; vietato ammalarsi o essere ricoverati!

Vi racconto una storia:

C' era una volta una paziente, oggi essere "pazienti" è l' unica soluzione altrimenti e bene rivolgersi a un legale, che entrata in Medicina TRE del Palazzo Rosso per "una generale debilitazione" e ha iniziato ad avere i primi sintomi di un "possibile ictus";

  1. All' inizio muoveva male la gamba destra ( un medico, con cui ho parlato personalmente, mi ha riferito che la "paziente" fingeva e che camminava, quando voleva, benissimo.
  2. Dopo un paio di giorni dopo ha iniziato, sempre la "paziente", a muovere a stento il braccio destro ( sempre la solita diagnosi: la paziente finge )
  3. Dopo qualche settimana "la paziente" viene dimessa; ma i famigliari non convinti della veridicità della diagnosi dei medici, (Medicina 3 Palazzo Rosso dell' Ospedale civile di Sassari), hanno ottenuto un paio di giorni di ulteriore degenza per organizzare il ritorno a casa di questa Donna malata e incompresa, ma soprattutto mal gestita e mal curata.
  4. Il giorno dopo della dimissione (alla fine non effettuata), la paziente cade dalla sedia durante il cambio delle lenzuola, almeno, così mi è stato riferito, perchè secondo loro era perfettamente in grado di AUTOGESTIRSI e un medico "non il medico che aveva in cura questa signora", decide di fargli fare una TAC di urgenza; risultato? Braccio sinistro (quello che "funzionava benne) varie ischemie celebrali e alla fine, dopo ancora tre giorni una esame più approfondito della tac, risultato ulteriore? Un ICTUS bello grosso che ha coinvolto gran parte del cervello sinistro (che coinvolge il movimento della parte destra del corpo e della parola)! Ma per loro, il non muovere la gamba destra, poi il braccio destro, poi ancora la difficoltà nella "PAROLA" era solo una finzione.

Questa signora ha iniziato il trattamento per una patologia chiamata "ICTUS" ben TRE settimane dopo il ricovero.

Secondo voi cosa dovrei fare? Io credo che l' unica maniera per impedire ad altri ragazzi ad altre signore ad altri signori sia quella di agire per vie legali, faccio bene?

Se qualcuno conosce qualche buon legale si faccia avanti, grazie.

Il sole è tramontato, le tenebre ora hanno il dominio sulla luce ....






... e alcuni esseri operano nell' oscurità, nella notte succede di tutto (le tenebre hanno in spopravvento sulla luce, e luce vuol dire "verità").



C'è chi con l'oscurità della sua attività nasconde il sangue e nella ombra la verità.


Turris Libisonis colonia romana - oggi Porto Torres - Siamo Romani ma molti, o non tutti, lo ignorano ....








Lo sapevate?


L'antica Roma ,visto il traffico







di cavalli, ha deciso di trasferirsi qua a Libisonis (non sarà che anche Pabillonis sia una nostra parente?!), sono partiti in mille ma qua in Turris Libisonis ne sono arrivati due... due politici, che poi non si sa da che parte stanno visto che a seconda del vento cambiano direzione (è servito attraversare il mar mediterraneo)!
Ma chi ha spinto i Romani a attraversare le onde del mare, chi sono gli spingitori di quelli che hanno spinto in mare i Antichi Romani?
Perchè la nave non è affondata? ....
.... per, ......
L'................................................................................................. IMBUTO!
By Guzzanti due la vendemmia - dioniso -

Nuove foto: Basilica San Gavino Porto Torres SS (perte due)









La storia della Basilica di san Gavino:

Gavino, diventato Santo per non rinunciare alla propria fede, alla fede di Dio, Gesù di Nazaret e lo Spirito Santo, da quanto si sa è stato un soldato del "Sacro Impero Romano", essendo "Torres Libisonis" una colonia Romana.

San Gavino è stato ucciso insieme al Prete "Proto" e al diacono "Gianuario".


La sentenza, vista la legge contro il Cristianesimo" varata da "Barbaro" governatore di sardegna e sicilia, che inviato in Turris Libisonis e vi pubblicòl e leggi imperiali contro i cristiani;

Ergo:

Vennero messi a giudizio Gavino Proto e Gianuario. Chiamati in tribunale, il giudice gli fece delle domande: “Di quale religione siete?” I santi martiri risposero: “Cristiani e non adoriamo altro dio che Cristo il figlio di Dio.” Il giudice sentenziò: “Avete ascoltato le testimonianze dei principi Diocleziano e Massimiano, la quale affermano che ogni persona che dica di essere cristiano sia torturato fin alla morte, e voi volete questo?” Gavino, Proto e Gianuario risposero: “Abbiamo ascoltato e non abbiamo paura, nessun stolto conto della vosta imposizione.” Il Giudice a quel punto affermò: “Adorate i nostri Dei finchè il tempo vi concede, altrimenti le torture e le sottomissioni vi uccideranno.” Proto, Gianuario, Gavino dissero: “Non temiamo alcun sacrificio: sia fatta la tua volontà". Il Giudice Vedendo la loro risolutezza e vedendo il non timore della morte, li giudicò, affermando: “Poiché offendono gli Dei e non si prostrano alle sacre leggi degli imperatori Romani; disse: "siano puniti di morte.” Quindi vennero inviati nel luogo dove doveva avvenire il rispetto della sentenza: morte per decapitazione.

Si sacrificarono per Cristo, figlio di Dio e la Grazia dello Spirito Santo fu con loro.”